
Politica in materia di Investimenti Sostenibili (“Policy ESG”)
Obiettivo della Policy ESG è quello di definire i processi e i presidi più idonei per identificare, misurare, monitorare e mitigare i rischi di sostenibilità a livello della società (Next Value SGR, di seguito anche “SGR”) e dei fondi dalla stessa gestiti.
Nella gestione dei rischi di sostenibilità in materia ESG, la SGR si ispira ai seguenti principi internazionali:
– Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo;
– 10 principi Global Compact delle Nazioni Unite riconosciuti a livello globale e applicabili a tutti i settori economici;
– 17 obiettivi dei UN Sustainable Development Goals (SDGs).
La SGR ha individuato alcuni requisiti di esclusione obbligatori che devono essere seguiti nelle decisioni di investimento. In particolare, la SGR adotta i seguenti criteri di esclusione, al ricorrere dei quali la stessa si obbliga a non effettuare consapevolmente un investimento (c.d. “screening negativo”).
Nel dettaglio, la SGR non investe in emittenti societari che:
- a) derivano parte non residuale del loro fatturato dalla produzione di armamenti non convenzionali (quali le armi nucleari);
- b) non garantiscono il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori;
- c) derivano parte non residuale del loro fatturato da attività di gioco d’azzardo; e
- d) fanno uso sistematico della corruzione nella gestione del business.

La nozione di “residuale” è individuata in termini di percentuale sul fatturato da regole tecniche di attuazione delle procedure operative interne della SGR.
Le valutazioni di cui alle lettere b) e d) dipendono dall’entità e dalla significatività delle controversie esistenti nei confronti dell’emittente.
Ove sia possibile dimostrare che le controversie relative agli ambiti di cui alle lettere b) e d) rilevate non tengono conto di miglioramenti introdotti dall’emittente è possibile ricomprenderlo nell’universo investibile.
L’Area Investimenti adegua la propria attività a quanto definito nella Policy, evitando di effettuare investimenti in contrasto con la stessa.
Nella valutazione degli emittenti da inserire nel portafoglio dei FIA gestiti, vengono tenuti in considerazione i criteri, attraverso una valutazione ex-ante che si inserisce nel processo decisionale d’investimento1 ed è volta a verificare che l’emittente superi i sopra menzionati criteri di esclusione.
I criteri e le metodologie utilizzate per la valutazione degli emittenti sono definiti nel Processo di Investimento.
La Funzione di Risk Management verifica nel continuo la coerenza dei portafogli gestiti rispetto alla Policy ESG.
I rischi climatici e ambientali sono identificati e monitorati dalla Funzione di Risk Management, che valuta l’esposizione della SGR a questa tipologia di rischi, le azioni di mitigazione poste in essere e le eventuali ulteriori misure ritenute necessarie a ridurre il rischio, nell’ambito della più generale Mappatura dei Rischi Operativi.
Con periodicità almeno annuale, viene redatta una relazione da parte del Risk Manager che riporta un’analisi dell’attività svolta nell’anno, dell’adeguatezza del processo di risk management della SGR e della valutazione degli interventi evolutivi sul sistema di misurazione dei rischi, sia finanziari che operativi, compresi dunque i rischi climatici e ambientali.

Mancata presa in considerazione degli effetti negativi delle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità
In relazione all’informativa di cui all’art. 4 della SFDR, la Società non prende in considerazione i principali effetti negativi (“PAI”) delle proprie decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità ESG (Environment, Social, Governance). Ciò in ragione della circostanza che, data la recente costituzione della Società nonché le caratteristiche della gestione e le strategie di investimento utilizzate per l’unico FIA gestito, non è stato possibile individuare, prioritizzare e, dunque, misurare in maniera oggettiva i principali effetti negativi che le proprie decisioni di investimento possono avere sui fattori di sostenibilità.